Barbibul, Barbotine, Barbalala Des Chats Pichapo (di Murielle Mazzilli)
Barbibul, Barbotine, Barbalala Des Chats Pichapo (di Murielle Mazzilli)

La nostra storia

 

Il nostro allevamento nasce per caso nel 2006.

Ho sempre vissuto in Sardegna, in una grande casa circondata da un bellissimo giardino abitato principalmente da me, mio padre che adorava piantare e veder crescere ogni tipo di albero esistente sulla faccia della terra, i nostri cani, i nostri gatti trovatelli, i nostri criceti, i pappagallini, i canarini, i diamantini ed un esercito di tartarughe in costante aumento....

Dopo il mio trasferimento a Roma, sentivo che mi mancava qualcosa. Così dopo innumerevoli ripensamenti con mio marito, Claudio, entrammo un negozio di animali con l’intento di comprare “un diamantino”.

Dopo appena un quarto d’ora uscimmo trionfanti con il nostro acquisto, e tutto il suo necessaire che riuscì ad occupare tutto il cofano e gran parte della macchina.

Eravamo rimasti folgorati da un meraviglioso cucciolo di un colore stupendo che non avevo mai visto prima, almeno non nei miei trovatelli multicolore.

 


 

Mentre pagavamo (fior di quattrini) il nostro delizioso cucciolo, il negoziante ci disse che stavamo comprando un gatto Certosino.  Appena arrivati a casa, iniziò il dilemma del nome da mettere a questo meraviglioso cucciolo, ma nell’era di internet, dalla prima ricerca della parola Certosino, scoprimmo che era un gatto autoctono francese e il suo nome originale Chartreux ci aprì un panorama inimmaginabile. Così scoprimmo che il primo Chartreux portato ad una mostra era una femmina e si chiamava Mignonne. Non c’era più dubbio anche la nostra Certosina si sarebbe chiamata Mignonne.

Con lei si instaurò subito un feeling incredibile, la gattina faceva qualsiasi cosa io desiderassi come se fosse un cane, per di più se la chiamavo mi rispondeva con un miagolio deciso come per rispondere al mio richiamo. Inoltre prendeva la pallina e la riportava indietro, si sedeva su comando, mi dava la zampa, giocavamo a nascondino per ore ... spesso nel corso della mia vita mi era capitato di sentirmi sola, ma in quel momento, sentivo forte dentro di me che non sarei mai più stata sola.


Arrivati a casa scoprimmo che la gattina aveva un passaporto straniero. Chiedemmo al negoziante informazioni sul pedigree, gli spiegammo, che eravamo disposti ad aggiungere nel caso in cui fosse necessario.  Avevo sempre avuto cani di razza, e questi arrivano sempre provvisti del pedigree. Sapevo che il valore del cane era dato da questo pezzo di carta, forse il negoziante nella fretta si era dimenticato di darcelo. Tornammo al negozio, ma il volto titubante del negoziante, e quello che accadde in seguito, ci aprì gli occhi verso un mondo oscuro e disdicevole quale il traffico di cuccioli di razza provenienti da paesi stranieri. 

 


 

Quasi subito notammo che il cucciolo non stava bene, la sua situazione andò peggiorando con il passare dei giorni e con grande strazio e innumerevoli spese (salatissime) dopo soli tre mesi la mia adorata Mignonne morì di FIP. Aveva 7 mesi.

 

Per me fù un colpo terribile.

 

Ancora oggi sento la mia piccola “Mignonne” saltare nel mio letto e strofinare la sua dolce testolina sul mio viso. Lei è entrata nel nostro cuore da subito e ogni essere vivente in difficoltà ci riporta a lei e ai suoi occhi che ci guardano colmi come sempre del suo disinteressato amore.

 

Da quel momento non ebbi più pace. Nel mio cuore imperversava un tale tormento da non riuscire a dormire. Non volevo più acquistare in un negozio ma non sapevo a chi rivolgermi. Contattai diversi allevatori ma il destino voleva che in quel momento nessuno allevatore Italiano avesse cuccioli. Ero disperata, volevo di nuovo il mio certosino e non volevo aspettare. Così scrissi una mail in tre lingue e come una bottiglia in mezzo al mare lanciai il mio appello in quella rete universale che è adesso internet. Mi risposero da tutto il mondo, qualcuno commentando il mio annuncio che aimè in tedesco non era proprio fedele al testo italiano ....  ma quando tra le mail trovai quella del Sig Simmonet, il presidente del Club del gatto Certosino Francese, non riuscivo veramente a credere a quello che leggevo mi scrisse:”Gentile signora, mi sono commosso leggendo la sua storia, le prometto che avrà il suo certosino francese il prima possibile” e così fu.

Dopo una settimana appena da quella lettera iniziarono a chiamarmi diverse persone dalla Francia ... ma io non capivo un accidenti, capivo solo chartreux, elevage, chaton  e parole di questo tipo.... 

Finalmente mi chiamò un’allevatrice che parlava Italiano, mi disse: “ signora io ho il gatto che lei sta cercando, ma deve decidersi e dirmi se lo vuole o no perché qui in Francia aspettiamo una sua risposta. Capii in quel momento che tutte quelle persone che parlavano francese, non avevano sbagliato numero ma desideravano propormi un loro cucciolo ....

Fortunatamente mia madre aveva insegnato tutta la vita la lingua francese, così nel giro di poco tempo riuscii a ringraziare il signor Simonnet per il suo interesse, i numerosi allevatori che mi avevano chiamato e rispondere alla cara Murielle che fortunatamente parlava Italiano.

 


 

Dopo pochi mesi partii per la Francia per prendere il mio primo cucciolo. L’allevatrice Murielle Mazzilli, mi fù simpatica a prima vista. I suoi gatti erano stupendi. Lei era stupenda, amava gli animali più della sua vita. Per un attimo provai un po’ d’invidia per quel mondo pieno di animali che la circondava, mi ricordava la mia casa in Sardegna, dove il tempo in giardino sembrava non passare mai.

Quando mi accompagnò sulla porta vidi che aveva le lacrime agli occhi. In quel momento non capii la sua emozione. Mi fece promettere che avrei portato il suo cucciolo almeno ad una mostra, e con uno strano presentimento tornai in Italia.

 


 

Dopo qualche mese arrivò Maribelle, e nel 2009 Demetan Des chats Pichapò e ora attendiamo un’altra giovane femmina dall’allevamento Les Chats Bleus  e chissà cosa ci riserverà il futuro.

 


 

Non so come sia accaduto tutto il resto, ma credo che il percorso di un aspirante allevatore sia simile per tutti, l’iscrizione ad un club di razza, l’iscrizione ai club del gatto certosino italiano e francese, appassionarsi alla razza, documentarsi sui programmi di salute e sulle patologie genetiche della specie, fare dei corsi per approfondire tutti gli argomenti che circondano un allevamento, documentarsi sulle genealogie e sulle linee di sangue nazionali e internazionali, valutare nuovi incroci, partecipare alle esposizioni feline, conoscere e far amicizia con altri allevatori italiani e stranieri ed entrare in un mondo di studio e amore per questa razza che sembra non finire mai.

 


 

E’ passato del tempo quel novembre in cui entrai in quel negozio, ma ancora oggi, ogni volta che sulla soglia di casa saluto “un nuovo amico” con in mano una gabbietta con dentro un pezzo del mio cuore, rivedo in lui me che esco ancora una volta da quel negozio, con tutta la gioia e l’attesa d’amore e amicizia verso quel cucciolo grigio, ma questa volta, so con certezza che quel piccolo certosino ha vissuto i suoi primi tre mesi di vita amato e curato come ogni essere vivente merita e sogno che quel sorriso e  quella luce dorata che splende nei suoi occhi possa brillare molto, molto a lungo.

 


 

Questa è la nostra storia ....

Giorgia

Allevamento amatoriale del gatto Certosino - Chats en Blues – 

 

Chi siamo